Cammino di trasparenza
Fratelli, Dio è testimone che la nostra parola verso di voi non è “sì” e “no”. Il Figlio di Dio non fu “sì” e “no”, ma in Lui vi fu il “sì”. (2Cor 1,18-19)
S. Paolo può dirlo con assoluta certezza: il messaggio che ci ha lasciato non è un messaggio a metà. Un messaggio di compromesso. Il suo parlare non ha mai vacillato tra un si e un no . Il suo parlare è stato nella trasparenza di un “sì” detto a Dio e ripetuto costantemente dopo che Gesù aveva fatto irruzione nella sua vita.
Gesù, Figlio di Dio, nel tuo parlare ha brillato sempre una luminosa trasparenza. Il compromesso non è stato tuo pane quotidiano: fare la volontà del Padre è stato il desiderio che ti ha spinto e saziato.
Gesù, Figlio di Dio, sono quel paralitico che di peso è stato portato davanti a te. Io non ti conoscevo,né avevo mai sentito parlare di te, né avevo voglia di sentire parlare di te.
Ero chiuso, fermo nella mia paralisi. Il cuore impietrito si rifiutava di amare, lo sguardo perso nel vuoto di una vita senza senso, le mie gambe non riuscivano a trascinarmi fuori dal mio egoismo.
Tutta la mia vita era lì su quella “barella” di false sicurezze, su quella barella di illusioni inseguite con ansia e anche con disperazione,come si inseguono i miraggi in un caldo deserto.
Ma poi, Tu Fratello buono, hai suscitato l’amore nel cuore di tanti fratelli e sorelle che con la loro fede si sono presi cura di me. Per l’uomo che crede nessuna fatica sembra impossibile quando si tratta di salvare un fratello: anche scoperchiare un tetto e far calare dall’alto un uomo legato al suo lettuccio, pur di portarlo davanti a Te.
Signore Gesù, grazie per i tanti fratelli, buon samaritani, che hai messo attorno alla “barella” della mia vita!Loro hanno creduto in me più di quanto io credessi in me stesso.
Hanno creduto in me perché mi hanno visto con i tuoi occhi: su quella barella c’era l’immagine di Dio che niente e nessuno poteva aver deturpato fino in fondo.
“Gesù vedendo la loro fede disse al paralitico: Figlio, ti sono perdonati i peccati” (Mc 2,1-12).
Alle porte della Quaresima: un cammino particolare si aprirà davanti a noi domani, mercoledì delle ceneri, un cammino di ascolto della novità che Dio vorrà sussurrarci nel cuore.
Non abbiamo timore di farci cogliere in fallo da lui nelle nostre miserie e peccati. Stiamo pure sulla barella dei nostri limiti. Quello è il luogo dell’incontro tra la grazia che salva, l’amore che perdona, la speranza che guarisce.
Abbiamo 40 giorni di tempo per lasciarci condurre dai buoni fratelli e sorelle che accanto a noi ci invitano alla festa della vita: a credere che Dio è bello e buono!
Abbiamo 40 giorni per continuare una cordata di solidarietà : solleviamo la barella di chi è nel bisogno, togliendo un po’ del nostro superfluo dal nostro menage quotidiano e sperimentando così l’essenzialità del deserto.
Meno provvisti ci sentiremo forse scoperti, ma anche nella condizione migliore per essere rivestiti di Cristo.
Le vostre Sorelle Carmelitane
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