Tutto per Dio
Per chi e per che cosa faccio quello che faccio?
Trovare la motivazione del proprio agire: che respiro di libertà nel cuore!
La nostra vita non si gioca su fatti eccezionali che viviamo a volte virtualmente, illudendoci di essere chi in realtà non siamo, scappando da noi stessi.
La nostra vita si gioca sul “mangiare” e sul “bere”.
Sta a noi scegliere cosa mangiare e cosa bere!
Sta a noi scegliere per chi mangiare e bere!
Che significa questo?
Significa che occorre scoprire la preziosità dell’attimo presente, accogliendo con intelligenza tutto ciò che facciamo, rimanendo presenti positivamente in tutto ciò che compiamo: dal lavarci i denti la mattina, dal sistemare il letto, dal salutare chi aspetta con noi il bus, dal fare la fila alla posta… tutto può essere offerto come dono a Dio in questo piccolo, piccolissimo attimo presente.
L’eternità di Dio si inserisce nel tempo, nel nostro tempo, attraverso questi gesti banali e di routine.
L’intelligenza dell’uomo e della donna biblicamente saggi, cioè scaltri perché attenti alla dimensione spirituale della loro vita, li porta a vivere questi momenti come veri appuntamenti di preghiera: fare tutto per la gloria di Dio!
Sta a noi allora scegliere cosa mangiare e bere, per non diventarne dipendenti, per non dimenticare chi accanto a noi non può “mangiare e bere”, per ricordarci che alimento principale è “fare la volontà” di Dio.
Gesù passa oggi nella nostra vita come un giorno di duemila anni fa è passato accanto ad un lebbroso accartocciato a terra nel suo dolore, nella sua diversità che lo faceva vivere ai margini della società( Cf. Mc 1,40-45).
Gesù passa oggi accanto a me e io cosa faccio?
Posso provare a dargli fiducia, sulla fiducia che vedo porre in lui da persone di cui mi fido, anche se mi sembra di non credere, anche se mi sembra di approdare all’ultima spiaggia.
Signore Gesù, fermati, non andare oltre, non scavalcare anche tu la mia vita. Tu, Signore, se vuoi, puoi purificarmi dal mio peccato, dalla mia durezza di cuore. Tu puoi toccare le mie ferite e ridonarmi una pelle nuova nella quale torni a splendere gioia e serenità, purezza e libertà.
Io lo so Signore, che al tocco della tua mano ogni lebbra può scomparire. Io lo so Signore che Tu pronunci sempre con amore il mio nome e mi liberi da ogni colpa.
Per questo sono qui oggi a tenderti la mano, perché tu possa guarire la fame e la sete che mi bruciano dentro come una febbre rovente e che finora non sono riuscito a placare: donami fame e sete di te!
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