Un pomeriggio in monastero

In un grigio pomeriggio di febbraio 2007, quattro rappresentanti della classe 4 D, per trovare risposta ad interrogativi esistenziali e non, accompagnati da un loro Professore, si sono recati in visita ad un gruppo di suore di clausura, in un convento da poco fondato a Chiavazza.
Dopo un percorso turbolento e ricco di imprevisti, il nostro gruppo è stato accolto in una saletta da tre sorelle e una postulante, che si sono mostrate subito gentili e ben disposte a rispondere a qualunque tipo di domanda ci passasse per la testa.

Veniamo quindi a sapere che appartengono all’Ordine carmelitano, dal nome del monte in Terra Santa su cui è sorto il primo monastero nel 1200 circa; che il loro è un Ordine contemplativo, il che vuol dire che dedicano gran parte della giornata (circa sette ore, a partire dalle 5,15 del mattino!) alla preghiera comunitaria e individuale; che il percorso per diventare monaca a tutti gli effetti dura sette anni e che la clausura non è vista affatto come una condizione forzata o un peso, e che sono previsti casi (particolari urgenze, questioni burocratiche…) in cui è concessa loro l’uscita.

Passando ad argomenti un po’ più “leggeri”, le monache confermano, con nostra sorpresa, che all’interno del monastero è presente la televisione, che viene accesa solamente – e non sempre – nelle pause dopo pranzo e dopo cena) in cui è possibile scambiare quattro chiacchiere, e solo di comune accordo (naturalmente non per guardare reality o soap, ma esclusivamente il telegiornale).

Possiedono anche un sito Internet e una segreteria telefonica dedicati a particolari richieste di preghiera da parte di chiunque ne senta la necessità.

Infine, con divertimento, ci viene confidato che portano i capelli corti e che per dormire usano un normale pigiama e non l’abito.

L’incontro si è concluso con il dono da parte delle sorelle di una particolare croce in legno, simbolo dell’ordine, e di un libretto sulla nascita del loro monastero, con una stretta di mano, e l’invito a tornare.

Dal giornalino del Liceo Scientifico di Cossato – Biella