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Monastero Mater Carmeli Biella
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Beata Arcangela Girlani (29 gennaio)

Beata Arcangela GirlaniBeata Arcangela Girlani
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Le sue ultime parole furono: «Gesù, amore mio!»

Eleonora Girlani si chiamò Arcangela quando, con le sorelle Maria e Scolastica, prese nel 1477 l'abito carmelitano nel monastero di Parma, di cui fu poi priora. Più tardi esercitò il medesimo ufficio nel nuovo monastero di Mantova dal 1492 e ivi morì nel 1495. In un manoscritto leggiamo che la beata si adoperava perché essendo denominato il monastero "S. Maria del Paradiso", lei e le consorelle pur vivendo in terra, fossero come assorte in cielo. Si distinse per la sua speciale devozione alla SS.ma Trinità. Il suo culto liturgico fu approvato da Pio IX nel 1864. Eleonora Girlani nacque nel 1460 a Trino Vercellese, nel Monferrato, durante il marchesato di Guglielmo VIII. La sua era una famiglia benestante e distinta. Incline alla preghiera fin da fanciulla, diede presto prova di virtù singolari. Fu istruita ed educata nel Monastero di S. Francesco che sorgeva poco distante da casa, in località detta Rocca delle Donne. Manifestatasi la vocazione religiosa, il padre la fece tornare a casa per un periodo di riflessione. Il risultato fu che vivendo a contatto con altre due sorelle, Scolastica e Maria, nacque anche in loro il desiderio di consacrarsi a Cristo. I genitori, dopo un primo rifiuto, acconsentirono a patto che entrassero nel convento vicino casa. Eleonora però aveva scartato questa opportunità perché la vicinanza della famiglia avrebbe potuto rendere più difficile il cammino che intendeva seguire. Provvidenziale fu la visita in famiglia di un amico carmelitano. Con il suo intervento fu scelto il Convento di S. Maria Maddalena da poco fondato a Parma, appartenente alla importante Congregazione Carmelitana Mantovana. Eleonora prese l'abito il 25 gennaio 1478 col nome di Arcangela. Aveva diciassette anni. Doti e carismi non passarono inosservati e pochi anni dopo veniva già eletta Priora. Le sue esortazioni, ma ancor più il suo stile di vita, erano di esempio alle consorelle. Tutta la città conosceva la perfezione con cui le Carmelitane vivevano la propria consacrazione e molti chiedevano loro aiuto sia spirituale che materiale per far fronte alle necessità di quei tempi difficili. La Beata rimase a Parma per quindici anni, fino a quando si vide in lei la fondatrice ideale del nuovo monastero di Mantova. Tale era il desiderio di Elisabetta d’Este con l’assenso del Vicario Generale dei Carmelitani Padre Tommaso da Caravaggio. Lasciare Parma per Madre Arcangela fu doloroso, ne soffrirono le consorelle e tutta la città che ormai la amava e la stimava. Subentrava come priora la sorella Scolastica. Nel nuovo Cenobio, intitolato alla Madonna col titolo di S. Maria del Paradiso, Madre Arcangela improntò la vita della comunità in modo esemplare e tutti pensarono che il titolo del monastero rispecchiava appieno il modo in cui le monache trascorrevano la loro giornata. Sebbene giovane, negli ultimi anni di vita soffrì di diverse infermità e di febbri frequenti. Si congedò dalle consorelle, che aveva radunate nella sua cella, raccomandando più delle altre virtù la santa umiltà. Era il bene più prezioso che dovevano trasmettere alle generazioni future: lei avrebbe vegliato su loro dal cielo. Morì il 25 gennaio 1494, le sue ultime parole furono: «Gesù, amore mio!». Appena morta apparve a Parma alla sorella Scolastica. Sepolta nella tomba comune, dopo tre anni ebbe sepoltura distinta. Nel 1782, per ordine di Giuseppe II, il Monastero fu soppresso e il corpo della beata tornò nella natia Trino, presso le Carmelitane. Soppresse anche loro nel 1802 fu traslato nella chiesa dell’Ospedale di S. Lorenzo e qui è tuttora venerato.

Beata Arcangela Girlani Beata Arcangela Girlani

 

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