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Monastero Mater Carmeli Biella
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Incontri di preghiera

Tempo di Quaresima - 20 marzo 2011

Tempo di Quaresima: un tempo per scoprire il valore del silenzio e della preghiera; un tempo per superare l’egoismo e vivere nella logica del DONO e dell’Amore.

Incontri di preghiera

 presso Casa Speranza - Biella Chiavazza

20 marzo 2011 – 3

Le “meditazioni per la Quaresima di don Enzo Boschetti” trasmettono semplicità e amore e ci indicano la strada per la conversione, ci dicono come tradurre la Parola di Dio nella nostra vita di ogni giorno, dal lavoro al tempo libero, dalla ricchezza alla povertà, dall’egoismo alla solidarietà, alla condivisione.

«Gesù - afferma don Enzo — con la massima libertà e chiarezza, senza paura di chiedere troppo, dice quali sono le condizioni necessarie per seguirlo. La prima condizione è: “rinnega te stesso, prendi ogni giorno la tua croce e seguimi”. Ecco: bisogna arrivare a strappare i mali della superficialità, della non trasparenza per fare posto a Dio.»

Don Enzo si pone, quindi, una prima domanda: «Quale digiuno Dio vuole da noi?». La risposta è immediata:«Il primo digiuno si esprime nella carità, non come pratica esteriore, ma vera partecipazione alla vita dei miseri, dei poveri. Non è importante fare cose grandi, gesti clamorosi; sempre troveremo persone che hanno bisogno di un sorriso, di un gesto di gentilezza, di un atto di attenzione. Sempre troveremo il fratello che ha bisogno di essere amato, compreso, perdonato. Digiunare, cioè fare a meno di qualcosa, non deve renderci tristi. L’ottimismo, la serenità, il coraggio per un cristiano sono d’obbligo, mai facoltativi. Certo non è così facile rinunciare: a volte siamo così attaccati alle nostre abitudini!».

Don Enzo ci suggerisce: «Creiamo momenti di confronto con il Signore in un contesto di silenzio e di interiorità. Nutriamoci della Parola di Dio: essa è come un seme che attecchisce soltanto quando siamo aperti all’accoglienza».

 

Una breve sosta per riflettere sfocia in alcuni interventi: 

·      “Per me digiuno significa svuotarmi del superfluo, ma anche di tante cose che ritengo necessarie. Digiuno è fare silenzio nella mente e nel cuore per fare spazio al Signore, per accoglierlo in pienezza." 

·      Don Luigi Bosotti,( sacerdote della CdG) in sintonia con don Enzo, cita i 40 giorni trascorsi da Gesù nel deserto. La tentazione continuamente ci mette in crisi, ma continuamente ci rinnova. Bisogna fare in modo che quello che c’è intorno a noi faccia silenzio per dare spazio al Signore. Bisogna arricchire continuamente la nostra solitudine per sperimentare che la tenerezza di Dio come persone ,è la ricchezza del servizio verso i fratelli. Gesù, di fronte alla tentazione, ci fa capire che la Parola di Dio è al di sopra di tutto.” 

·       “Quanto è importante per me il silenzio! Mi aiuta a vivere nell’essenzialità. Mi rigenera; le preoccupazioni non svaniscono, ma sono trasfigurate nella luce che viene dalla Parola di Dio.” 

·    “Non ho mai inteso l’elemosina come dono di un’offerta in Chiesa o per la strada. Mi piace, invece, regalare un sorriso ad una persona che non sorride mai. Lo ritengo un raggio di sole in una giornata grigia, un segno d’amore. Questo è ciò che cerco di mettere in pratica nella mia quotidianità; un sorriso è poca cosa, ma può ridare speranza, può aiutare a ripartire. Donate la gioia, diceva Madre Teresa, donatela ai bimbi e ai poveri, a tutti coloro che soffrono e sono soli, donate sempre un gaio sorriso, donate non solo le vostre premure, ma anche il vostro cuore.

 

Al digiuno si associa l’elemosina che può a sua volta, dirsi misericordia,una misericordia che abbraccia molte opere buone. Papa Benedetto XVI, nell’incontro del mercoledì delle Ceneri, ha citato San Gregorio Magno per il quale il digiuno è reso santo da ogni gesto di generosità che dona ai poveri, ai bisognosi e che è frutto di una nostra privazione.

Viene spontaneo chiedersi: il nostro amore sa diventare condivisione, attenzione, dialogo, ascolto? Una testimonianza ci racconta l’esempio di una persona che rimasto vedovo giovanissimo, da anni condivide la sua mensa con una famiglia povera. Il dolore avrebbe potuto renderlo apatico ed indifferente, Il dolore si è trasformato in amore.

«Digiuno ed elemosina, diceva S.Agostino, sono le due ali della preghiera (terza caratteristica della Quaresima)».

Per don Enzo « non si può immaginare un rapporto con Dio senza la preghiera, non si può pensare ad un rapporto di fiducia, di corresponsabilità senza formulare ciò che il cuore ci suggerisce. La  preghiera è centrale nella vita dell’uomo, è un modo per esprimere la nostra vita. Innanzitutto essa è un ascolto che presuppone silenzio interiore, raccoglimento, comunione con il Signore. Non si può ascoltare se dentro al nostro cuore c’è l’inquietudine, la confusione. Solo la preghiera che ama è una preghiera libera, che sa ricominciare sempre».

 

Chiediamoci che posto ha l’amore nella nostra preghiera, nella Eucaristia, nell’agire di ogni giorno. Ricordiamo, poi, che la preghiera non deve limitarsi ai problemi personali, ma sia preghiera universale, preghiera che fa memoria di quelli che non pregano e per i quali dobbiamo pregare.

L’invito di Gesù è di essere dei testimoni nella vita di ogni giorno, consci che per superare le difficoltà dobbiamo essere coraggiosi, certi che il Signore non permette mai difficoltà superiori alle nostre forze.

Accogliamo la Quaresima come momento per imparare a vivere con più amore. Impariamo ad abbandonarci al Signore, a ringraziarlo e ad essere contenti, ad esprimere la gratitudine, a non pensare soltanto a noi stessi, ad essere strumenti validi nelle sue mani.

 

Si conclude l’incontro con il canto del Vespro presso il Monastero carmelitano con la preghiera delle Sorelle:

 

«Signore Gesù, donaci la forza del tuo amore perché sappiamo ascoltarti nei bisogni dei fratelli e vivere il digiuno della nostra volontà per aprirci alla misericordia che genera vita».

 

Gli Amici di Casa Speranza

Via del Bottegone, 9 - 13900 Biella Chiavazza - Bi

 

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