Siamo tutti prossimo gli uni degli altri
XXX Domenica del Tempo Ordinario
( 25 ottobre 2020 )
L’Antico Testamento insegnava l’obbligo di amare il prossimo come se stesso (Lv 19,18). In quel tempo la parola prossimo era sinonimo di parente. Gli ebrei si sentivano obbligati ad amare tutti coloro che facevano parte della stessa famiglia, dello stesso clan, dello stesso popolo.
Gesù dilata il criterio e dice: “questo è il mio comandamento, che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici (Gv 15, 12-19).
La differenza per riconoscere chi è il nostro prossimo è uscire dallo schema dell’obbligo: non amo l’altro perché “devo”, perché è parente, amico, vicino di casa. Il “dovere” della legge non scalda il cuore e non ci comunica una motivazione che dura nel tempo e che ci fa affrontare le difficoltà inerenti all’amare quelle determinate persone.
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