Domenica delle Palme
Ingresso di Gesù a Gerusalemme
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Inizio della Settimana Santa
Le nostre case sono la “piccola Gerusalemme domestica” dove Gesù entra: prepariamo gli olivi!
Leggete per avere istruzioni!
Vivremo una Settimana santa diversa. La domenica delle Palme non ci sarà la benedizione degli olivi. Saremo tutti in casa, seguendo attraverso i media questo momento importante della nostra fede. La morte di Gesù sarà allora solo un “film” guardato in tv quest’anno?! No, perché questa quarantena ci sta insegnando che lo spogliamento di tutto quello che ritenevamo essenziale, è sì doloroso, ma può condurci alla scoperta di altri canali di comunicazione dell’amore di Dio, che non smette di raggiungerci anche se siamo chiusi, anche se non possiamo celebrare insieme, anche se non possiamo cantare in processione con un olivo in mano.
Ogni nostra casa potrà diventare in questa domenica delle Palme la “nuova Gerusalemme”, la “piccola città” che accoglie il Maestro. Nella stanza dove abbiamo la televisione o il pc dal quale seguiremo le funzioni pasquali, possiamo mettere dei semplici addobbi: ci viene normale farlo per la festa del Natale, perché non farlo oggi, in questa Pasqua così particolare?! Un drappo sul tavolo, una bella tovaglia, un vasetto fiorito, oppure un rametto di palma disegnato, se non abbiamo niente in casa. Questa sarà la nostra “palma benedetta” che comunicherà la pace del Signore nella nostra casa. Questo fiore, vero o disegnato che sia, questa “palma” virtuale, potremo donarla a tutti con un passaparola di saluto di pace. Tutti siamo collegati con reti di telefonate, di whatsapp, di email: ecco la scaltrezza cristiana; veicoliamo attraverso questi canali la bellezza della nostra fede che ci fa sentire una sola grande Comunità, viva anche se divisi, viva anche se isolati.
Domenica delle Palme, mentre seguiremo la messa , intorno a questo luogo domestico addobbato a festa, con il fiore o la palma disegnata, il nostro pensiero correrà anche a tutti i fratelli e sorelle che stanno combattendo tra la vita e la morte. Anche per loro disegniamo un rametto di palma. Per loro e per chi li assiste a nome di tutti noi. E se le nostre case sono state colpite da un lutto scriviamo accanto alla palma anche il nome dei nostri cari. La solitudine di non averli potuti abbracciare per l’ultimo saluto, si trasformerà in consegna di preghiera a Gesù. Lui sta entrando nella piccola Gerusalemme che è la nostra casa, per farci sentire meno soli, perché possiamo scoprire che non c’è buio che non conduca ad una nuova luce.
“Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fa buio totale su tutta la terra”. La morte di Gesù provoca anche nella natura un silenzio totale. Oggi siamo in questo silenzio. Non perché Dio è diventato muto. Non perché la potenza del suo amore è stata sopraffatta dal nemico. Tutta la creazione geme e soffre come nelle doglie di un parto, per una nuova nascita di Amore che sta avvenendo. Possiamo ripetere con Gesù il suo grido di scoraggiamento: “Perché ci hai abbandonato?”. Lui ci comprende, non ci dirà che siamo “cattivi cristiani” per questo, ma sarà ancora una volta al nostro fianco per darci la mano e indicarci il volto del Padre. Accogliamo allora Gesù che con un puledro si presenta alle nostre porte, con Lui riascolteremo il brano del Vangelo della sua Passione, ci ritroveremo nei vari personaggi, perché la vita di ognuno di noi ha sfaccettature di bene e di mediocrità, ma con il Maestro accanto avremo la capacità di non fermarci sui nostri errori, di non acutizzare le nostre negatività, imparando da Lui che le parole che salvano e danno forza sono: perdono, misericordia, fiducia, speranza.
Le vostre Sorelle Carmelitane
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