Percorso Quaresimale alternativo
Il virus è in giro
Tutte le risorse che la nostra fede può offrirci
Ogni situazione di emergenza ci destabilizza. O meglio, la situazione di emergenza fa uscire quanto abbiamo dentro di noi come risorse umane e spirituali. Il centro dell’uomo è il cuore biblico, se questo cuore - sede degli affetti e della volontà, dell’intelligenza e della capacità di amare - è un cuore maturo, allora anche la situazione di emergenza è approcciata con buona misura di autocontrollo, capacità di gestione e soprattutto, viene osservata con occhio spirituale.
Il virus è in giro. Prevenzione, controllo, cura. La situazione della nostra quotidianità cambia di ora in ora. Tutto questo per noi credenti italiani sta avvenendo in tempo di Quaresima. Come mettere a frutto tutte le risorse che la nostra fede può offrirci?
Sicuramente avere visioni apocalittiche non aiuta. Non aiuta neanche un fatalismo negativo. Non aiuta chiamare in causa Dio che dovrebbe intervenire in maniera plateale.
Le indicazioni per evitare il contagio e la diffusione maggiore sono note. Vengono comunicate disposizioni per tutelare, disposizioni che allo stesso tempo sembrano limitare, ma la prudenza vuole che ci prendiamo cura gli uni degli altri con la prevenzione e con la cura.
Come Comunità credente cogliamo la sfida spirituale di questo momento. Dal silenzio del nostro Monastero ci siamo fermate a riflettere sulla Parola per cercare luce, così da poter donare a nostra volta luce.
Ci viene chiesto di vivere più ritirati, di non comunicarci prossimità con strette di mano e abbracci, di mantenere una distanza gli uni dagli altri, le stesse celebrazioni eucaristiche sono limitate, sospese.
Tutto questo ci impoverisce? Se noi lo accogliamo non solo come indicazioni necessarie, ma le “assumiamo” spiritualmente, l’essere ritirati è opportunità di vivere momenti di silenzio in questa Quaresima, sostando su una pagina del Vangelo, attingendo da questa Parola capacità di leggere la storia. Doverci tenere “a distanza” dalle persone può farci riapprezzare il dono del fratello e della sorella che ci sono accanto, può stimolare la creatività dell’amore che sa comunicare anche a distanza: un sorriso, uno sguardo luminoso, una telefonata. La Quaresima è sempre un percorso di maggiore attenzione a Dio e al prossimo. Ecco che possiamo farlo!
E poi c’è “il digiuno eucaristico”, la sofferenza per non poter partecipare alla Celebrazione eucaristica sospesa alla partecipazione pubblica. Proviamo a leggere in modo nuovo anche questo “digiuno”. Noi non vorremmo chiamarlo così, perché nel nostro retaggio culturale il digiuno è negativo, anche se cristianamente non è così.
Proponiamo una lettura spirituale positiva di questa mancanza eucaristica. Siamo chiamati a riscoprire il “sacramento” di Dio che siamo ciascuno di noi. Ognuno è “casa di Dio”, c’è una presenza divina nel cuore di ogni uomo. È vero che l’Eucarestia è Gesù presente in corpo, sangue, anima e divinità. Ma quando la storia avrà raggiunto la sua pienezza e tutto sarà ricapitolato in Cristo, noi non nutriremo la nostra vita spirituale con l’Eucarestia, perché Dio - Eucarestia sarà tutto in tutti. Riscopriamoci parte del Corpo del Cristo Risorto. La Quaresima non è fine a se stessa, ma è un percorso che ci conduce alla Pasqua. L’occhio non è puntato sulle “ceneri”, ma sulla Risurrezione. Noi non siamo polvere che tornerà alla terra, ma siamo risorti con il Risorto.
Nel silenzio del nostro “ritiro” forzato prudenziale pensiamo che dentro di noi c’è una stanza dove Dio è presente, entriamo in questa stanza e gustiamo la Presenza di Dio, ascoltiamo il Suo silenzio, specchiamoci nel volto di Gesù e riscopriamo la nostra identità di figli, creati a immagine di Dio.
Nel silenzio del nostro “ritiro” forzato a tempo indeterminato, non sentiamoci soli, non pensiamo che il tentatore ha vinto perché ci ha “diviso”. La potenza della Comunità cristiana si manifesta proprio in questo momento: ciascuno di noi se prende coscienza di essere “piccola Chiesa domestica” si sentirà parte di un Tutto, un Tutto non diviso, un Tutto che ha bisogno della luce della fiammella di fede di ciascuno di noi.
Questa è la bellezza spirituale del percorso quaresimale di quest’anno:
- non abbiamo scelto noi le modalità per i “nostri” sacrifici;
- il maggiore “sacrificio” è amare i fratelli e sentirli vicini anche se a distanza;
- il “sacrificio” eucaristico è la nostra vita che si fa eucarestia-ringraziamento-intercessione.
Dal Monastero siamo vicine e solidali con tutti voi!
Le vostre Sorelle Carmelitane
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