Cadere da cavallo e cambiare vita

Paolo, apostolo delle genti

pietropaolo_01.jpgSalire in cordata attraverso queste nostre riflessioni settimanali  significa condividere la stessa fede ricevuta in dono; significa condividere i dubbi e le incertezze, come anche le gioie e le speranze che questa fede suscita nei nostri cuori.

Salire in cordata
vuol dire sentirsi parte di una Famiglia che ricorda i i suoi parenti più stretti e famosi  - gli  Apostoli - per imitarne le gesta, per ricordarne le voci.
La nostra fede si inserisce e si nutre della Tradizione della Chiesa, e a sua volta la nutre e la rafforza con il piccolo ma importantissimo tassello di vita che ciascuno di noi è chiamato a  inserire nella storia dell'umanità in forma unica  e irripetibile.

Dal 29 giugno di quest'anno fino al 29 giugno del 2009, ci sarà compagno di viaggio nella preghiera e nella vita l'apostolo Paolo - nato tra il 7 e il 10 d.C.: la Chiesa vuole ricordare questo personaggio così grande ma anche così travagliato nella sua ricerca della verità.

Ecco qualche sua parola:
" Rendo grazie a Colui che mi ha dato la forza, Cristo Gesù Signore, perché mi ha giudicato degno di fiducia chiamandomi al ministero: io che per  ero stato un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo senza saperlo, lontano dalla fede; così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù." ( Cfr 1 Tm 1,12-14)

Qual è la grandezza di Paolo?
Proprio nell' essersi riconosciuto un bestemmiatore, un persecutore, un violento.

La Verità e la Pace sono due sorelle che si aprono la strada a  vicenda nel nostro cuore. Se mentiamo a noi stessi, la verità non è in noi. Saremo sempre in una continua guerra intestina e la pace fuggirà dai nostri pensieri, dal nostro cuore: la pace non ci abiterà e tutto quello che cercheremo di costruire ben presto crollerà.
La Verità e la Pace sono le fondamenta salde dell'edificio della nostra vita.

Paolo si è giudicato con schiettezza, ma senza scoraggiamenti.
Dio lo ha giudicato con misericordia e proprio a Lui, uomo  che seminava terrore attorno a sé, ha affidato una missione speciale: far conoscere l'amore di Gesù per ogni uomo.

Paolo è stato un duro. Pensava di conoscere il linguaggio degli uomini scaltri. Comandava, perseguitava, condannava.
Per una testa così calda è servita una caduta da cavallo.

Paolo non dimenticherà più quel giorno: era partito verso Damasco con progetti di minacce e strage verso i cristiani che non sopportava, ma ecco all'improvviso si vede  avvolgere da una luce celeste, cade a terra e sente una voce chiamarlo con il suo nome di battaglia: " Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?". Paolo alza la testa cercando di aprire gli occhi, ma non riesce più a vedere, allora con voce tremante chiede: " Chi sei, o Signore?" . E la voce: "Io sono Gesù che tu perseguiti!".

Qual è la grandezza di Paolo?
Quella di aver riconosciuto la misericordia di Dio che si è posata su di Lui:" agivo senza saperlo, lontano dalla fede".
La grandezza sta nell'aver accolto la voce della Verità che gli ha cambiato totalmente i programmi di vita.

Lasciamo che anche i nostri occhi si aprano percependo l'amore che Cristo ha per ciascuno di noi, comprenderemo il senso della nostra esistenza umana e porteremo un annuncio di Verità tra le tenebre della menzogna che vogliono togliere speranza al mondo.

Le sorelle carmelitane