Figli nel Figlio

Nel silenzio di una preghiera raccolta gustiamo la percezione di essere toccati da Gesù che ci ripete con profonda tenerezza: “Alzati e non temere! Vieni con me in disparte e ti condurrò al Padre. Fidati, abbi solo fede in me e scoprirai che la luce della mia trasfigurazione illumina il tuo vivere, il passaggio della passione e morte non è l’ultimo e definitivo, Io ti porto nella mia risurrezione".

monasterobiella.jpgTrasfigurazione del Signore (Mt 17,1-9).

Una faticosa salita verso la cima dell’alto monte.

Gesù porta con sé in disparte, in questo luogo dagli orizzonti vasti, i suoi amici: Pietro, Giacomo e Giovanni.

Il volto di Gesù brilla di una luce nuova, inaspettata, e la voce del Padre effonde su di Lui il Suo compiacimento, il Suo amore.

“Questi è il Figlio mio, l’amato. Ascoltatelo!”

Quante salite ogni giorno verso quello che è il monte dei nostri impegni, delle nostre fatiche!

Situazioni che si vorrebbero diverse e che sono imprigionate nella staticità di impossibili cambiamenti.

Situazioni di sofferenza portate avanti per anni.

Situazioni di lutto e di solitudine.

Ognuno sale il suo monte ogni giorno.

Ma non siamo soli nel salire: è Gesù che ci porta con sé in “disparte” per parlarci, per mostrarsi a noi, suoi amici.

Il monte, proprio quel monte che ci pesa addosso come un macigno, è il luogo dell’incontro con la tenerezza del Padre.

Il Padre ama il Figlio. Il Padre, nel Figlio ama ciascuno di noi, di un amore che non ha fine perché eterno, come eterna è la bontà, la comprensione, la disponibilità di Dio.

Gesù conosce il linguaggio del Padre, per questo ci fa salire sul monte, per insegnarci a vedere e a comprendere che dietro ogni fatica la ricompensa è sicura, come dopo ogni scalata c’è la conquista della vetta.

Siamo forti, riprendiamo coraggio!

Nel silenzio di una preghiera raccolta gustiamo la percezione di essere toccati da Gesù che ci ripete con profonda tenerezza: “Alzati e non temere! Vieni con me in disparte e ti condurrò al Padre. Fidati, abbi solo fede in me e scoprirai che la luce della mia trasfigurazione illumina il tuo vivere, il passaggio della passione e morte non è l’ultimo e definitivo, Io ti porto nella mia risurrezione".

Carissimi Fratelli e Sorelle,
sia questa la settimana della luce che squarcia le tenebre. Dio ha detto una cosa bellissima su ciascuno di noi: “Tu sei mio figlio!”.
Con le parole di Gesù parliamo anche noi come figli al Padre:

“Padre nostro, che sei nei cieli,sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà,come in cielo così in terra;dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti,come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.”

 

In comunione di preghiera filiale,
Le vostre Sorelle Carmelitane