Cos'è la lectio divina?

La Bibbia è la Parola di Dio sempre viva e nuova. La Lectio Divina è un modo tradizionale di pregare la Sacra Scrittura così che la Parola di Dio possa penetrare i cuori ed essere in grado di crescere in una relazione intima col Signore. È un modo molto semplice di pregare, sviluppato e praticato dai primi monaci e così anche dai primi eremiti carmelitani.

 

 

lect01a.jpgPer alcuni secoli leggere la Bibbia nella propria lingua fu quasi da scoraggiare e questo condusse ad una diminuzione nella pratica della Lectio Divina. Fortunatamente negli anni recenti, insieme a tutta la Chiesa, l'Ordine Carmelitano ha riscoperto l'importanza della Lectio Divina come un modo privilegiato per crescere nella relazione con Gesù Cristo. Attraverso la pratica individuale e comunitaria della Lectio Divina ci disponiamo alla Parola di Dio in modo da poter guardare verso il mondo con gli occhi di Dio e amare ciò che vediamo con il cuore di Dio.

 

L'espressione latina Lectio Divina significa lettura divina e descrive il modo di leggere la Sacra Scrittura: allontanarsi gradualmente dai propri schemi e aprirsi a ciò che Dio vuole dirci. Nel secolo XII, un monaco certosino, chiamato Guigo, descrisse le tappe più importanti della lettura divina. La pratica individuale o in gruppo della Lectio Divina può assumere diverse forme ma la descrizione di Guigo rimane sempre fondamentale.

 

Guigo scrisse che il primo gradino di questa forma di preghiera è la lectio (lettura). È il momento nel quale leggiamo la Parola di Dio lentamente e attentamente così che penetri dentro di noi. Per questa forma di preghiera può essere scelto un qualunque breve brano della Sacra Scrittura.

Il secondo gradino è la meditatio (meditazione). Durante questa tappa si riflette e si rimugina il testo biblico affinché prendiamo da esso quello che Dio vuole darci.

Il terzo gradino è la oratio (preghiera), è il momento di lasciare da parte il nostro modo di pensare e permettere al nostro cuore di parlare con Dio. La nostra preghiera è ispirata dalla nostra riflessione sulla Parola di Dio.

L'ultima tappa della Lectio è la contemplatio (contemplazione), nel quale abbandoniamo totalmente a parole e pensieri santi. È il momento nel quale noi semplicemente riposiamo nella Parola di Dio e ascoltiamo, nel livello più profondo del nostro essere, la voce di Dio che parla dentro di noi.Mentre ascoltiamo, siamo gradualmente trasformati dal di dentro. Evidentemente, questa trasformazione avrà un effetto profondo sul nostro comportamento e, da come viviamo, si testimonia l'autenticità della nostra preghiera. Dobbiamo applicare alla nostra vita quotidiana ciò che leggiamo nella Parola di Dio.

 

Queste tappe della Lectio Divina non sono regole fisse nel procedere ma semplicemente orientamenti su come normalmente si sviluppa la preghiera. Si cerca una maggiore semplicità e disposizione ad ascoltare e non a parlare. Gradualmente le parole della Sacra Scrittura incominciano a liberarsi e la Parola si rivela davanti agli occhi del nostro cuore. Il tempo dedicato ad ogni tappa dipende da come la Lectio Divina è adoperata se individualmente oppure in gruppo. Se il metodo viene adoperato per la preghiera di gruppo, è evidente che sarà necessaria una minima struttura. Nella preghiera in gruppo la Lectio Divina può permettere la discussione delle implicazioni della Parola di Dio per la vita quotidiana ma non deve ridursi a questo. La preghiera tende più verso il silenzio. Se il gruppo si sente portato più al silenzio, allora si può dedicare più tempo alla contemplazione.

 

Per molti secoli la pratica della Lectio Divina, come modo di pregare la Sacra Scrittura, è stata fonte di crescita nella relazione con Cristo. Nei nostri giorni sono molti gli individui e i gruppi che stanno riscoprendola. La Parola di Dio è viva ed attiva, e trasformerà ciascuno di noi se noi ci apriamo a ricevere ciò che Dio vuole darci.

 

fonte: The Carmelite Web Site