Cosa può dire ai nostri giorni santa Teresa di Gesù?

A distanza di tanto tempo, il messaggio di santa Teresa di Gesù è ancora attuale per noi?

stteresa.jpgIl Carmelo è nato in Palestina ed è una Famiglia religiosa  presente nel corso dei secoli in tutto il mondo, una Famiglia con le sue alte figure di testimoni che hanno battuto il cammino, hanno tenuto accesa la fiamma ardente di Elia profeta.

Uno di questi testimoni è S. Teresa di Gesù, meglio conosciuta come S. Teresa d’Avila, città in cui nacque (28/3/1515 – 4/10/ 1582 , poi diventato 15 ottobre per la correzione gregoriana del calendario). Figura eccellente di donna e di consacrata che la Chiesa ha riconosciuto Dottore per la profondità della dottrina espressa nelle sue opere.

S. Teresa di “Gesù”: in questo nome sta la sua identità, l’anima della sua vita, lo spirito del suo viaggiare per fondare nuovi Carmeli.

Il centro della sua avventura è l’umanità di Gesù e in questo Teresa può dire molto anche ai nostri giorni, quando vediamo imperversare dottrine pseudo- mistiche che vorrebbero prescindere dall'umanità di Gesù e portano l’uomo di oggi a fuggire la sua stessa umanità, o spiritualizzandola eccessivamente oppure incentrandosi talmente su di essa facendone un idolo.

Teresa non ha avuto paura di guardare in faccia la verità di se stessa e scoprendo che Gesù non era ancora totalmente al centro della sua vita, si è lasciata condurre dallo Spirito verso un cambio di rotta che è stato poi inizio di un cammino di conversione, di autenticità, di verità.

 

 

Nulla ti turbi, nulla ti spaventi. Dio non si muta, a chi ha Dio nulla manca


Questa una delle più conosciute preghiere che Teresa ci ha lasciato: questo “nulla ti turbi, nulla ti spaventi”, è l’arrivo dopo un cammino vissuto con sincerità, cammino nel quale si è lasciata “turbare”, cioè mettere in discussione da Dio. Ha accettato di riconoscere che Lui non era ancora il centro della sua vita: da questa accettazione è nata una pacificazione, nella consapevolezza che è Lui che si prende cura di ciascuno ed è allora che niente spaventa:affidati al Maestro nulla spaventa, anche il proprio limite diventa mezzo per aumentare la fede: chi ha Dio non manca di nulla. Essere consapevoli in maniera  vigilante della propria umanità è ,dunque, umiltà, dice S. Teresa.

Il cammino che questa nostra Sorella maggiore ancora propone è  quello di un incontro: incontro con un Dio che scopriamo  amico,fratello, padre, sposo.

La preghiera è un cuore a cuore, un intimo dialogo con Colui dal quale ci si sente profondamente amati,scriveva. La preghiera è un trampolino di lancio per muoversi all’ascolto, all’accoglienza del fratello attraverso il quale Dio parla, nel quale gli occhi della fede scorgono Dio.

Teresa non ha avuto paura di mettere in gioco se stessa, andando anche oltre quello che era “permissibile” ad una donna del suo tempo: la vediamo affaticata nei viaggi da una parte all’altra della Spagna per dare vita a nuove comunità; leggiamo le sue lettere che ci dicono la sua attenzione non solo per lo spirito ma anche per l’umanità delle sue monache; vive la clausura con l’intelligenza di chi sa che lo spazio ristretto in cui si è scelto di vivere è spazio sacro di Dio e non rifugio o luogo di ripiegamento.

Sulla scia di tanto ardore e entusiasmo il Carmelo nelle sue varie espressioni di vita, (sacerdoti, frati, monache e suore,  laici), continua a fiorire anche nel nostro tempo.