Noi, tempio di Dio

Gesù entrò nel tempio e trovò gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e là seduti, i cambia monete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio; getto a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e disse: “Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!”  (Gv 2,13 – 16)
La Pasqua si avvicina, Gesù sale a Gerusalemme.
Arriva nel tempio, il luogo della preghiera, e trova una grande confusione di animali, buoi, colombe, cambiavalute seduti ai loro banchi.
Cosa è successo nella casa di Dio? Si è trasformata in una piazza da mercato!
Gesù,mite  e umile di cuore, pronto a perdonare, lento nell’adirarsi, grande nell’amore, non può sopportare questo scempio e con una corda in mano butta  a terra i banchi, richiama alla realtà:“ Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato!”
Non è in preda a una crisi isterica, ma è l’amore sincero per  Dio Padre che lo fa ribollire di fronte ad un uso travisato della suo tempio.
La sua voce si alza forte nel chiasso: “Dio non ha bisogno di tutte queste vostre offerte, di questi sacrifici: il Padre cerca veri adoratori che sappiano adorarlo in spirito e verità” (cfr Gv 4,23).
Il tempio di Dio siamo noi. Ciascuno di noi può dire di possedere Dio nel proprio cuore: siamo fatti a sua immagine. Ma quando questa immagine viene deturpata dai nostri capricci, dalle nostre compravendite, allora la casa di Dio – che siamo noi – diventa un luogo di mercato.
E S. Paolo ci ricorda: Fratelli non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che abita in voi  e che siete stati comprati a caro prezzo?
Il caro prezzo pagato è la morte e la risurrezione di Gesù.
Tempio di Dio è il nostro corpo: una custodia preziosa di una immagine divina che possiamo sempre riscoprire in noi. La polvere del cammino, la polvere degli anni, la polvere delle disillusioni non hanno cancellato del tutto questo volto di Dio impresso in ogni nostra cellula.
Tempio di Dio è il corpo di ogni uomo, di ogni donna: in quante situazioni questo corpo diventa luogo di mercato, merce di scambio!
Ribaltiamo i nostri banchi di vendita che portiamo nel cuore: Dio non ha bisogno dell’offerta delle nostre grandezze, Dio vuole il nostro cuore! Dio vuole che amiamo lui , che pronunciamo con amore il suo nome.
Se ci inchiniamo davanti a degli idoli che sono muti, che luccicano, ma non scaldano il cuore, rischiamo di risuonare a vuoto. Se prendiamo la strada luminosa sulla quale brillano le indicazioni di vita di Dio, allora conosceremo lui, conosceremo noi stessi, ci apriremo al rispetto degli altri (cfr Es 20).

Signore Gesù, tu hai parole di vita eterna: aiutami a lavorare quando devo lavorare, ma anche ad aggiungere un grazie riconoscente a te il giorno di domenica.
Signore Gesù, tu hai parole di vita eterna: rendi puliti i miei pensieri , perché possa ogni giorno imparare a scegliere la vita e non la morte,  a scegliere la verità e non l’inganno, a scegliere il dono e il servizio.
 
Le vostre Sorelle Carmelitane