Incredulità di san Tommaso (Duccio di Buoninsegna, sec.XIV)
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II domenica di Pasqua
( 11 aprile 2021 )
Siamo tutti un po’ discepoli e un po’ pagani. Guardiamo oggi all’apostolo Tommaso: aveva vissuto con Gesù, l’aveva chiamato Maestro, aveva mangiato e bevuto con lui, ascoltato la sua voce e visto i miracoli che aveva compiuto. Tutto questo non è bastato perché i suoi occhi perdessero quel velo di incredulità che rende scettici, calcolatori, più propensi ad una religiosità di culti e offerte, che non all’adesione – seppur difficile e misteriosa – alla proposta di vita di un Dio che non ha avuto “repulsione” delle nostre debolezze, tanto da portarsele tutte scritte sulla sua carne per l’eternità.