sr Agnese


Dio, il mio Orizzonte…

 

"La vocazione mi piace definirla come un sogno d'amore fatto da Dio e che l'uomo porta a compimento. Nella mia vita non c'è stato un momento particolare in cui ho capito con chiarezza quale fosse la mia vocazione.

È stato piuttosto un cammino di discernimento lungo, segnato da lotte, dove solo la pazienza di Dio ha potuto compiere il miracolo. Avevo 15 anni quando persi mio padre e, con lui, anche la fede. Non ne volevo più sapere di Dio, di chiesa, di sacramenti. Privata di questa presenza, trascorsi degli anni spiritualmente irrequieti. In effetti Dio non mi aveva abbandonata, continuava ad essermi accanto, in silenzio, con qualche piccolo richiamo che, però, spesso non percepivo. Avevo terminato le magistrali e pensavo di realizzare la mia vita nell'insegnamento.

Mi sembrava che fosse questa la mia strada, l'avevo desiderato fin da bambina. Ciò nonostante mi sentivo insoddisfatta. Avevo come la percezione di sprecare la mia vita; mi sentivo inutile. Ad un soggiorno estivo conobbi una ragazza. Capitammo per caso a dover dividere la stessa camera. Io, col mio carattere introverso, fui subito messa a mio agio da lei così diversa da me: estroversa, ottimista, sempre sorridente…scoprii presto che il segreto di questa sua felicità era la fede. Passammo una notte intera a parlare di Dio, io con i miei dubbi, lei con le sue certezze.

E fu così che il Signore cominciò ad entrare nella mia vita…a sconvolgere i miei progetti. Cominciai ad andare in chiesa. Dapprima visite brevi, veloci, poi cominciai regolarmente a partecipare alla Messa domenicale e ad accostarmi ai sacramenti.

Cominciai anche a fare catechismo ai ragazzi della parrocchia. Intanto andava crescendo in me il desiderio di essere un dono per gli altri. Sentivo il deside-rio di consacrarmi totalmente a Lui. Ma come e dove dirigere la mia vita? Mi sentivo come una che, arrivata alla stazione, rimane confusa…dai tanti binari, dai tanti treni in partenza ma che non sa quale prendere perché non ha chiaro dove andare! Chiedevo al Signore di farmi capire la sua Vo-lontà, di indicarmi la via. Intanto un desiderio si faceva sempre più spazio dentro di me: un desiderio di silenzio e di solitudine.

Stranamente cominciai a pensare al chiostro e mi sorprendevo come questo pensiero desse pace al mio cuore…"La clausura? No, mio Dio, non è per me!". Un giorno lessi su una rivista una lettera scritta da una monaca carmelitana. In quelle righe vidi riflessa l'espressione dei miei desideri più profondi: quella sorella aveva trovato ciò che anche io stavo cercando! Presi subito carta e penna e le scrissi.

Cominciò così una corrispondenza durata circa due anni, nei quali si andò chiarendo il progetto di Dio su di me. Eppure il pensiero della clausura mi faceva rabbrividire…ma, al tempo stesso, dalle lettere che ricevevo dal Carmelo, intuivo che quelle erano persone veramente libere in un mondo dove si è schiavi di tutto! E così un giorno presi il coraggio a quattro mani e raggiunsi il Carmelo.

Quanta emozione e quanta paura nel varcare quella soglia…! Quello che mi colpì fu lo stile di vita della Comunità che testimoniava la totale gratuità dell'amore, un amore che traspariva da ogni gesto personale e comunitario. Tutto mi parlava di Dio, tutto mi riconduceva all'essenziale.

Quello sguardo che si era posato su di me, dentro di me, ora mi guidava verso la luce, verso la comprensione della mia vocazione. Entrai in un grande conflitto perché, se da una parte sentivo di aver trovato il mio posto, dall'altra mi costava "tagliare" ogni affetto per consegnarmi, senza misure, all'Amore. Famiglia, parenti e amici si opposero con tutte le forze a questa scelta "folle".

Ma Dio aveva ormai conquistato il mio cuore e non potevo che seguirlo. Con la preghiera e l'aiuto di un direttore spirituale sono potuta arrivare ad un "sì" pieno e deciso della mia vocazione. Sono passati 17 anni dal mio ingresso al Carmelo e non mi sono mai pentita di essermi donata all'Amore. Queste grate non ci fanno vivere fuori dal mondo, ma nel mondo e per il mondo….arrendersi a Dio, piuttosto che alle nostre paure, ai nostri schemi, ai nostri progetti, vuol dire spiegare le ali e volare in alto verso i suoi orizzonti che sono aperti, infiniti ed eterni. Dio può cambiare le tue giornate, può cambiare anche l'espressione dei tuoi occhi e del tuo cuore…se Lui diventa il tuo Orizzonte!".

 

Sr Maria Agnese, del Carmelo S. Anna in Carpineto Romano,  ha prestato il suo aiuto al nostro monastero per alcuni periodi.